Le locandine del Teatro Rendano di Cosenza
Facebook mi ha ricordato alcune foto scattate un po’ di tempo fa al Teatro Rendano di Cosenza . Sono locandine degli spettacoli che sono stati sul palcoscenico cosentino negli anni ,e incollate su una parete. Moltissimi è quegli spettacoli li ho visti .Gli anni 80 e 90 sono stati ,per il Teatro Rendano ,anni d’oro. I più grandi spettacoli ,con prestigiosi interpreti erano di casa . Salvo Randone ,Pupella Maggio, Franca Valeri ,Valeria Valeri ,Turi Ferro ,Massimo Ranieri, Valeria Moriconi, Beppe Barra, Teresa De Suo, Ave Ninchi, Rossella Falk , Giuseppe Pambieri, Cochi e Renato, Loretta Goggi , Franco Branciaroli, Ottavia Piccolo , Gabriele Lavia, Monica Guerritore, Umberto Orsini ,Adriana Asti ,Isa Danieli Luca De Filippo ,Lina Sastri,solo per citarne alcuni .Ho assistito a spettacoli memorabili ,come I Malavoglia , Enrico IV, La Venexiana, Sinfonia d’Autunno, I Masnadieri, Notturno di donna con Ospiti , Filumena Marturano. Un periodo bellissimo è stato quello con il Piccolo Teatro di Milano , con spettacoli di Giorgio Strehler e di Luca Ronconi, dal mitico Arlecchino servitore di due Padroni ,alla Medea con Franco Branciaroli nel ruolo di Medea. C’è stato il periodo con i più importanti musical internazionali come Evita , Jesus Christ Superstar, The Rocky Horror Show ,Hair e alla grande commedia musicale di Garinei e Giovannini. Sono stati anni decisamente importati culturalmente ,e molto seguiti dal pubblico di tutta la regione. Purtroppo negli ultimi anni la qualità del teatro ,anche a causa di una politica scellerata che non ama la cultura, è degenerata. Spettacoli scialbi interpretati da attori provenienti dalla televisione , con poca o nulla ,di esperienza sul palco . Dalla programmazione sono scomparsi autori che hanno dato lustro all’Italia in tutto il mondo .Goldoni è caduto nel dimenticatoio , così pure Pirandello . Sono sempre meno gli autori che scrivono per il teatro . Non parliamo poi degli autori stranieri . Bertold Brecht , O’Neill, Cecov e tanti altri ,la maggior parte delle nuove generazioni non sanno neanche chi sono. Io mi ritengo molto fortunato ad avere vissuto questi momenti , e mi dispiace molto , soprattutto per i giovani, che non hanno la possibilità di vedere più il Teatro con la T maiuscola.