Il Luna Park di Netflix, poche luci, e tante ombre

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Luna Park è l’ultima produzione tra l’Italia e Netflix. Dopo Suburra, Baby, Summertime, Zero, e Generazione 56 K, prodotti quasi esclusivamente per un pubblico giovane e adolescenziale, Luna Park si rivolge, almeno nelle intenzioni, ad un pubblico più adulto. Il risultato della prima serie di 6 puntate, non è proprio entusiasmante, sa troppo di fiction locale, e non di prima qualità. La solita storiella ambientata negli anni 60,nel 1962 per essere precisi,dove da una parte c’è chi per sbarcare il lunario, fa di tutto, anche cose illegali, e dall’altra il solito palazzinaro romano, grezzo, ignorante, che ha fatto i soldi, speculando su tutto e tutti. In mezzo, lo strano rapimento di una bambina, avvenuta 20 anni prima, la nascita dei quiz televisivi, di quel cinema fatto di belle facce ma con poco cervello, e un omicidio che si cerca di coprire a tutti i costi . C’è la Dolce Vita, ambientata nel Foro Romano, e la Vespa di Vacanze Romane, c’è la paura del comunismo, e ovviamente la storia d’amore. Di originale in effetti c’è molto poco, ma in compenso gli autori, non so se per dimenticanza o altro, si sono prese un sacco di libertà, alcune inutili. La colonna sonora in primis. Non mi pare siano un valore aggiunto le canzoni dei Muse, David Bowie e dei Planet Funk, non c’entrano affatto con gli anni 60.

L’azione si svolge in un periodo molto breve, un paio di mesi al massimo, e da una delle protagoniste sappiamo che siamo nel 1962. Allora come mai vengono usate canzoni molto famose, che sono uscite dopo il 1962? . All’inizio della storia in una festa, i ragazzi ballano il twist, con la canzone 24 Mila Baci, che uscì l’anno dopo. Ad un’altra, per la presentazione di un film, il gruppo musicale della serata canta Che cosa C’è di Gino Paoli. Solo che la canzone uscì nel 1964. In un’altra scena c’è la canzone These Boots are made for walking, che Nancy Sinatra cantò nel 1966, ma cantata dai Planet Funk. Sono sviste oppure scelte degli autori? Ci sono anche delle altre forzature. In una delle attrazioni del Luna Park, il castello della paura, c’è già il cadavere di Marilyn Monroe, morta il 5 agosto del 1962, con tanto di teschio e vestito svolazzante. Per non parlare del telecomando che il Palazzinaro usa per accendere e spegnere la televisione. Ho cercato inutilmente notizie sull’arrivo del telecomando in Italia, ma non ho trovato nessuna conferma. Aldilà di queste “sciocchezze”, la serie non mi è piaciuta affatto, la sceneggiatura è molto debole, e la storia è un insieme di situazioni banali, viste e riviste in altre serie, una per tutte Il Paradiso delle Signore. Anche i costumi sono strani, sanno molto poco di quegli anni, soprattutto in quelli che abitano nel Luna Park.

Gli attori che interpretano i due innamorati, sono due beniamini delle fiction. Nora, la ragazza con la farfalla Tatuata è Simona Tabasco, in questo periodo è anche su Raiuno nella serie I Bastardi di Pizzofalcone, era anche nel cast di DOC, la serie dei record di ascolti. Anche Alessio Lapice, Simone il fotografo, viene da un altro grande successo targato Raiuno, Imma Tataranni, era il poliziotto imbranato che accendeva gli ormoni del Sostituito Procuratore di Matera. Ovviamente ci sarà una seconda serie, che spero sia più eccitante.

Salvatore Caracciolo
Salvatore Caracciolohttps://www.casacaracciolo.it
Un Blog a 70 anni? Chissà quante persone si faranno questa domanda. Chi si crede di essere, diranno altri. Che presuntuoso, diranno in coro alcuni. Tranquilli, dico a tutti, non racconterò nulla, e non dirò niente su tante cose, anche se ne avrei da raccontare su molti. Continua

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