E sicuramente la più grande interprete della musica d’autore italiana. Nel panorama musicale italiano ci sono tante belle voci, ma pochissimi interpreti. Sono tanti gli artisti che interpretano cover di canzoni famose, spesso cambiandone la vera natura. Aggiungono note, vocalità , gorgheggi e arrangiamenti che spesso snaturano la canzone, la rendono diversa dalla scrittura originale. A mio parere, la vera interprete si mette al servizio della canzone, e non viceversa. Fiorella Mannoia in ogni suo concerto, mette in scaletta canzoni che non sono nel suo repertorio, ma che nel tempo lo diventano. Sally di Vasco Rossi è l’esempio lampante, è l’unica canzone insieme a Quello che le Donne non dicono, che è presente in tutti i suoi concerti. Sin dagli esordi, Fiorella Mannoia ha dimostrato di avere grandi qualità interpretative, infatti non c’è grande autore che non le abbia scritto almeno una canzone. Fossati, Ruggeri, Cocciante, Ligabue, Tiziano Ferro, Franco Battiato, quasi tutti i grandi, tranne Vasco Rossi. Chissà perché. È un’artista che da subito si è imposta al pubblico per la sua personalità . Una personalità molto forte che nel corso degli anni, l’ha portata ad abbracciare grandi cause civili. Canta da quando aveva 10 anni. Figlia di uno stuntman, anche Fiorella ne segue le orme. A 15 anni è la controfigura di Monica Vitti nel film Amore Mio Aiutami, era lei che prendeva le botte da Alberto Sordi nella famosa scena sulla spiaggia. Ma è stato nel 1981 che si rivela al grande pubblico, partecipa al Festival di Sanremo cantando Caffe’ Nero Bollente, una canzone che fece scalpore per alcune frasi del testo. Il 1984 fu l’affermazione definitiva come grande interprete. La canzone era Come si Cambia. A Sanremo ritorna nel 1987, e vince il Premio della Critica con la canzone che più la rappresenta, e che nei concerti la canta il pubblico, Quello che le Donne non Dicono, scritta da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone. Gli stessi hanno scritto per Fiorella, I Dubbi dell’Amore, La Giostra della Memoria. Nel 1988 ritorna a Sanremo, rivincendo il Premio della Critica con un altro capolavoro, Le Notti di Maggio di Ivano Fossati, con cui nasce una lunghissima collaborazione che continua tutt’ora. Rosaspina, I Treni a Vapore, e ultimamente Penelope, sono solo alcune canzoni scritte dal grande cantautore genovese.
La prima volta che ho assistito ad un suo concerto live è stato nel 2004 al Teatro Rendano di Cosenza. Ovviamente conoscevo già le sue canzoni, ma ascoltarla dal vivo, e conoscerla è stata una cosa straordinaria. Due anni prima però, nel 2002 ho avuto la fortuna di assistere al mitico tour che Fiorella fece insieme a Pino Daniele, Francesco de Gregori e Ron. Da quel momento non ho perso un suo concerto, alcuni anche più volte. Ogni suo concerto è sempre diverso, come diverse appaiono le sue canzoni più famose. Ha sempre avuto dei grandi musicisti nei suoi tour, creando sempre atmosfere magiche. Ho assistito al Parco della Musica di Roma a uno degli unici tre concerti dedicati a Lucio Dalla, e a quello dei suoi 60 anni. A Napoli nel 2012 il momento più emozionante. Era il 21 marzo, una delle prime date del nuovo tour. Purtroppo il 4 marzo era venuto a mancare Lucio Dalla, e Fiorella Mannoia in un teatro gremito e commosso, gli rende più maggio cantando Cara. Tra Lucio Dalla e Fiorella Mannoia c’è sempre stata un’attrazione magica, una fusione unica e una grandissima amicizia. Ricirdo un altro grande concerto al Teatro Antico di Taormina, durante il concerto, dalla prima fila si alza una persona che sale sul palco. Era Lucio Dalla, insieme cantano Anna e Marco. Avrò visto una ventina dei suoi concerti, l’ultimo, a Soverato, agosto 2019. Spero presto di poter assistere al suo nuovo concerto.